Cristina Cusani
Cristina Cusani nasce a Napoli nel 1984, l’anno seguente si trasferisce a Roma con la famiglia. Nel 2005 dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’università La Sapienza di Roma si dedica allo studio della fotografa prima all’University of the Arts, London College of Communication a Londra, successivamente all’Outside School a Roma e all’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua indagine fotografca nasce dalla ricerca di un'identità profonda, un'analisi personale che si traduce nell'espressione di temi universali. Dal 2005 espone in alcune mostre collettive tra cui l’XI Premio Cairo a Milano, la
mostra Fotografabilly curata da Marianna Agliottone, alla galleria Dino Morra Arte Contemporanea di Napoli, a seguire Snapshot alla Casa della Fotografa-Villa Pignatelli, Napoli e NiNa- Nuova Immagine NApoletana PAN Palazzo delle Arti Napoli. Nel 2008 espone Tufo in una mostra personale alla EB Gallery di Roma e nel 2011 Necropoli al Museo MADRE di Napoli. Nel 2012 segue il Laboratorio Irregolare con Antonio Biasiucci da cui è nata la mostra itinerante Epifanie e nel 2015 viene selezionata per la residenza d’artista BoCs Art dove realizza un opera per il Museo di Arte Contemporanea di Cosenza.
Il suo percorso artistico è caratterizzato da una grande varietà di stili, partendo dal bianco e nero sperimenta diverse tecniche fotografche come il foro stenopeico, l'inversione dei negativi e la doppia esposizione, fnche nel 2016 espone Ritorni il suo primo lavoro a colori alla galleria Essearte di Napoli. La sua ricerca vuole andare oltre il mezzo utilizzato, per
questo comincia ad ampliare I suoi orizzonti artistici progettando due opere/installazioni site-specifc selezionate entrambe come finaliste in due diversi premi di arte contemporanea. Attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma.
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"ABBECEDARIO"
Abbecedario come unità di misura del sé, delle proprie esperienze meditate attraverso la fotografia. E’ questo l’intimo microcosmo descritto nelle immagini di Cristina Cusani, scatti che interpretano il vissuto emozionale che di volta in volta la fotografa elabora dalle memorie quotidiane. Cristina Cusani adotta l’avvicinamento di fatti a parole e di pensieri a immagini, costruendo un personale vocabolario esperienziale, in cui le singole lettere si sviluppano in riflessioni provenienti dal familiare, dallo scoprire e dall’agire stesso nel mondo. Gli scatti diventano momenti, spunti di riflessione, luoghi materiali e immateriali su cui porre l’attenzione e attraverso i quali avviare una conoscenza del proprio essere. Punti di vista ravvicinati e attenzione al dettaglio costituiscono gli strumenti usati dalla fotografa per esplorare, come fosse sotto una lente d’ingrandimento, un’archeologia contemporanea di trascorsi, persone, capacità e sproni personali. Il sillabario di Cristina Cusani racconta i nessi tra riflessioni e immagini, attraverso combinazioni di pensieri che invitano al riverbero, alla creazione di sempre nuovi abbecedari, sia intimi sia dell’esperienza altrui. (Chiara Pirozzi)