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Claire Power

È nata a Napoli nel 1989. Laureata in Letteratura Inglese all’University of East Anglia, si avvicina alla fotografia durante gli studi. Frequenta poi il Master in Fotografia e Culture Urbane alla Goldsmiths University di Londra, prima di tornare in Italia e partecipare al corso annuale presso il Centro di Fotografia Indipendente di Napoli e al corso di giornalismo narrativo presso Scuola Holden di Torino. Il suo lavoro si concentra sulla relazione tra gli ambienti e i propri abitanti, che siano le vaste praterie del Canada o gli spazi intimi di una casa familiare. Attualmente sta portando avanti un progetto nell’ambito del Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci.

"La Montagna"

La Montagna è un luogo incantato dove l’essere umano si confronta con il mistero della propria esistenza: l’essere contemporaneamente fuori e dentro natura. Cacciato dall’Eden, l’uomo esercita ancora il diritto divino di padrone su tutte le bestie e le piante a cui ha dato nome. Ma l’uomo lavora la terra col proprio sudore e alla terra è destinato a tornare.
Non c’è luogo dove l’illusione dell’onnipotenza umana sia così fragile come alle falde del Vesuvio, secondo Leopardi. La potenziale catastrofe soggiace alla vita tellurica dei suoi abitanti, sempre sull’orlo della dissolvenza. L’addomesticano come possono chiamandolo montagna.
Il progetto, realizzato nell’arco di tre anni, segue le tracce di una storia agricola antica che si trasmette nei rituali cristo-pagani, nel sangue e nei gesti, nella relazione tra esseri e terra. Si manifesta in un’esperienza quasi tattile che ricorda la fatica e la cura e ci riporta al corpo come inevitabilmente legato e pienamente immerso nel mondo materiale.
Le immagini evocano elementi magici incorporando superstizioni e mitologia, pozioni e riti immaginari di comunione e divorzio. Le fotografie si richiamano in un gioco di corrispondenze che trasfigura i soggetti rendendo più labili i confini tra il materiale e il simbolico, tra l’essere umano e il naturale.
Il Vesuvio, quasi invisibile nelle immagini, rimane una presenza costante ma sotterranea, silenzioso ma vivo, nascosto, in agguato.

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